Sito archeologico riconosciuto nel 1998 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, insieme al Parco Nazionale del Cilento, Paestum era già nel VI secolo a.C. un importante centro commerciale della Magna Grecia noto come Poseidonia, in onore al dio Poseidone. Alla fine del V secolo la città passò sotto il dominio dei Lucani e poi sotto quello dei Romani che le conferirono l’attuale nome.
Con la caduta dell’impero Romano anche la città perse di importanza fino alla prima metà del ‘700 quando Paestum diventò una delle località che intellettuali e aristocratici di tutta Europa scelsero come tappa del Grand Tour, il viaggio volto a riscoprire le bellezze storiche del Mediterraneo. Ufficialmente gli scavi alla scoperta del sito archeologico iniziarono nella primavera del 1907 e portarono alla luce moltissimi reperti che oggigiorno possiamo ammirare insieme a diversi templi, a monumenti, al foro e ad altri importanti reperti.
Nel 1952 venne inaugurato il Museo Nazionale, che racconta la storia di Paestum e del suo territorio, dalla preistoria in avanti, conservando reperti dal valore inestimabile. Visitare Paestum si rivela come un bellissimo viaggio nel tempo alla scoperta delle antiche civiltà del mediterraneo che qui hanno lasciato un’importante eredità. Tutto questo ha reso la località di Paestum una meta turistica di grande interesse che attira ogni anno visitatori non solo dall’Italia ma anche da tutto il mondo.
Località appartenente al comune di Carpaccio, Paestum è un’antica città che si estende per circa 120 ettari circondata da una cinta muraria. Le mura di Paestum sono considerate uno dei sistemi difensivi risalenti alla Magna Grecia che meglio si sono preservati fino ai nostri giorni, mentre i templi di Paestum sono alcuni degli edifici risalenti all’età classica meglio conservati che tutt’ora possiamo ammirare. La parte di città antica attualmente visitabile ospita templi e monumenti sacri, il foro romano, la basilica e i luoghi dove si svolgevano le assemblee politiche come l’ekklesiasterion greco e il comitium romano.
Possenti mura in pietra a perimetro pentagonale alte 7 metri e lunghe 4,7 km proteggono la storica cittadina di Paestum. Circondate da un fossato, lungo le mura si trovano 4 portoni d’accesso, in corrispondenza dei quattro punti cardinali, 28 torri e 47 entrate secondarie (postierle) che venivano usate solo in caso di emergenza.
Purtroppo la strada SS 18 costruita nel 1829 che taglia in due il sito archeologico da nord a sud ha distrutto la porta settentrionale, (la porta Aurea) dove all’epoca si trovava un ponte che permetteva di attraversare il fossato e di accedere alla città.
Il tempio di Atena sembra risalire alla fine del VI secolo a.C. anche se tra il VII e l’VIII sec. d.C. fu trasformato in una chiesa e poi, con il passare del tempo, fu lasciato cadere in uno stato di abbandono e fu utilizzato come stalla. Inizialmente si pensava che il tempio fosse dedicato alla dea Cerere, ma il ritrovamento di numerose statuette ex-voto e la posizione del tempio, costruito sulla parte più alta della città, confermarono che questo edificio era dedicato alla dea Atena.
Il tempio si presenta come un mix di due stili differenti, il dorico arcaico e lo ionico, e con un frontone particolarmente alto, unico esempio in un tempio greco e con un fregio dorico composto da larghi blocchi di calcare. La pianta interna è molto semplice ed è composta da un’anticamera (il “pronaos”) decorata con otto colonne con capitelli ionici e dalla cella (o naos) che si trova in posizione sopraelevata.
Datato attorno al V secolo a.C., il Tempio di Nettuno è uno dei templi risalenti all’antica Grecia meglio conservati fino ai nostri giorni. Il tempio viene attribuito a Nettuno, anche se in realtà secondo alcuni studiosi era dedicato al dio Apollo. Dopo un basamento di tre gradini che comprende una peristasi di colonne doriche, troviamo il pronaos, ovvero l’ingresso, e poi la cella che custodiva la statua di culto.
Risalente 550 a.C., il Tempio di Era è considerato il più antico tempio di Paestum, anche se secondo alcuni si trattava non di un tempio ma di una basilica romana. In seguito ai ritrovamenti di oggetti donati ex-voto ad Era, moglie di Zeus e dea della fertilità, si decise di attribuire il tempio alla dea greca. Dal punto di vista stilistico il tempio è un periptero con nove colonne frontali e diciotto sui lati e presenta una cella divisa in due navate da una fila centrale di colonne.
Il Museo Nazionale di Paestum è stato aperto nel 1952 con l’intento di raccogliere e conservare i reperti archeologici provenienti dagli scavi di Paestum. La visita al museo permette di ripercorrere la storia della città: dalla preistoria si passa al periodo greco e poi a quello romano.
Il percorso ricostruisce l’organizzazione delle società nelle varie epoche, i vari aspetti della vita religiosa, quotidiana, politica e, infine, presenta oggetti d’arte e di artigianato. Una speciale area racconta la scoperta del sito archeologico e la storia degli scavi che hanno coinvolto Paestum dal Novecento in poi.
Uno dei reperti di maggior valore conservati presso il museo sono senza dubbio i lastroni della famosa Tomba del Tuffatore, un raro esempio di pittura risalente all’epoca della Magna Grecia. Le lastre che sono parte di una tomba presentano diversi affreschi sulle parete interne, mente su quella di copertura è dipinto un uomo che si tuffa in acqua: un’immagine simbolica che rappresenta il passaggio dalla vita alla morte.
La Chiesa della S.S. Annunziata è una basilica Paleocristiana risalente al V secolo d.C. che ha subito negli anni diversi interventi di restauro. Dopo essere caduta in uno stato di abbandono, la chiesa ha subito importanti lavori nel Cinquecento e nel Settecento quando fu realizzato anche l’altare maggiore dedicato all’Annunziata, la cappella di San Michele Arcangelo e quella dell’Addolorata.
Nel Novecento, invece, dei lavori portarono alla luce le antiche colonne, il calpestio originario, che risulta più basso di quasi due metri, e nell’abside centrale alcuni frammenti di affreschi risalenti all’XI secolo.
L’anfiteatro romano presente a Paestum risale al 50 a.C. ma ora è solo parzialmente visibile in quanto una parte è ancora sottoterra dato che è stata coperta dalla costruzione della strada statale SS 18 Tirrenia Inferiore, che attraversa tutto il parco archeologico di Paestum.
L’Anfiteatro è tra i più antichi esempi di teatri romani giunti fino a noi e si compone di una struttura principale di blocchi calcarei e di una struttura secondaria in mattoni. Tutt’attorno si trova una galleria che servita per far entrare nell’arena i gladiatori, gli animali o le attrezzature necessarie.
Fulcro della vita cittadina a tempi dell’antica Roma, il Foro di Paestum ospita palazzi importanti per la vita politica, sociale e religiosa della città, come la curia, il carcere ed il comitato. Da un lato della piazza si trovavano le botteghe mentre dall’altro c’erano il macellum (mercato), il comitium (o comizio) dove si eleggevano i magistrati e il Tempio della Pace.
Il quartiere abitativo dell’antica Paestum ospita diverse case addossate le une alle altre lungo le vie della città. Le case più modeste erano fatte di fango, ciottoli o graticci, mentre quelle più ‘’lussuose’’ erano fatte di mattoni cotti e con tetti di tegole.
Attualmente sono emersi otto quartieri abitativi di varie dimensioni risalenti sia al periodo romano che al periodo greco dove si possono ammirare piccole abitazioni come la “Casa con impluvio in marmo” e abitazioni più grandi come la “Casa con piscina”. Molte di queste dimore sono caratterizzate da ornamenti, pavimenti decorativi e varie stanze adornate.
Se avete intenzione di visitare il Parco Archeologico di Paestum e Velia acquistate in anticipo il biglietto salta la fila a ingresso prioritario: eviterete file alle biglietterie e vi assicurerete la visita nel giorno della prenotazione.
Se desiderate conoscere in modo più approfondito la storia di Paestum, vi consigliamo di farvi accompagnare da una guida esperta durante la visita al parco acheologico. Le visite guidate che vi proponiamo sono in italiano e includono il biglietto di ingresso prioritario.
Inoltre, Paestum è una delle attrazioni incluse nella Campania Artecard, il pass turistico dedicato ai principali monumenti della regione come la Reggia di Caserta, i parchi di Ercolano e di Pompei, e attrazioni della città di Napoli come il Palazzo Reale o il Museo e Real Bosco di Capodimonte.
La città di Capaccio, di cui Paestum è una frazione, offre una vasta scelta di sistemazioni in grado di ospitare tutti coloro che vogliono visitare le bellezze storiche, artistiche e culturali presenti di questa zona.
Coloro che desiderano fare una vacanza all’insegna di mare e relax dovrebbero scegliere di dormire in una hotel o un villaggio sul mare, mentre coloro che vogliono una sistemazione in prossimità del sito archeologico possono scegliere una delle strutture che sorgono proprio attorno agli scavi e che permettono di raggiungere il sito a piedi.
Se, invece, cercate una sistemazione più appartata e meno mondana potete scegliere un agriturismo o un B&B immerso tra le colline che circondano la zona di Paestum.
Paestum è facilmente raggiungibile da Napoli sia in auto che in treno. Coloro che decidono di raggiungere la località con l’automobile dovranno percorrere l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, fino all’uscita Salerno Est/Tangenziale Salerno. Una volta usciti, bisogna percorrere la Tangenziale di Salerno per circa 9 km e poi bisogna prendere l’uscita Zona Industriale/Litoranea. Infine è necessario percorrere la strada provinciale SP175 in direzione Paestum per circa 30km. In alternativa è possibile anche prendere la A3 fino all’uscita Battipaglia e poi Strada Statale 18 Tirrena fino a Paestum.
Da Napoli partono treni regionali che permettono di raggiungere la stazione di Paestum con circa un’ora e quindici minuti di viaggio. In alternativa è possibile prendere un treno Frecciarossa fino a Salerno e poi una volta lì prendere un treno regionale per Paestum. La stazione dei treni di Paestum si trova a circa 700 metri dal sito archeologico.
Paestum è una frazione del Comune salentino di Capaccio che si trova nella Piana del Sele, a nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Paestum dista circa 95 km da Napoli, 40 km da Salerno e 22 km da Castellabate.