Pompei è una città dalle origini antiche che, in epoca romana, produceva ed esportava prodotti della sua terra come l’olio e il vino. Il commercio di materie la rese una città ricca e prosperosa e una meta di villeggiatura per molti patrizi romani.
Purtroppo nel’79 d.C. il Vesuvio, che all’epoca nessuno sapeva potesse essere un vulcano pericoloso ma tutti pensavano fosse una montagna, distrusse la città con una violenta eruzione che viene raccontata dallo scrittore romano Plinio il Giovane. Cenere e lapilli, quindi, ricoprirono l’antica Pompei che rimase per anni nascosta e che fu scoperta solo a partire dal Settecento. Ora, l’antica cittadina, si trova protetta all’interno di un sito archeologico molto vasto dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Insieme a Pompei anche altre città delle zona furono colpite, come Ercolano e Stabia, e anche queste ospitano parchi archeologici che custodiscono i resti di antiche civiltà.
Visitare gli scavi di Pompei permette di fare un viaggio indietro nel tempo e di ammirare la città così come si presentava agli antichi abitanti poco prima della catastrofe. Il sito archeologico che ospita gli scavi è davvero molto grande, quindi vi consigliamo di prepararvi prima di partire un itinerario delle principali tappe da fare.
Fulcro delle attività commerciali della città, cuore politico, religioso e culturale di Pompei, il foro ospitava botteghe di artigiani, le terme e i palazzi politici e amministrativi. Questo è uno dei luoghi più antichi della città e affacciati sulla piazza troviamo tre templi: il Tempio di Apollo, che è il più antico tempio di Pompei, il Tempio di Venere e il Tempio di Giove.
Percorrendo via dell’Abbondanza che è la strada principale di Pompei potete raggiungere l’anfiteatro che risale all’80 a.C. ed è una delle costruzioni in pietra più antiche. L’anfiteatro di Pompei aveva una capienza di 20.000 spettatori ed era il luogo dove si poteva assistere alle battaglie tra gladiatori. Nella parte superiore sono ancora presenti dei fori che erano utilizzati per montare la copertura che proteggeva gli spettatori sia dal sole che dalla pioggia.
Vicino al foro si trova anche la Casa del Fauno che occupa circa 3000 metri quadrati ed è una delle abitazioni più antiche e maestose della città. La casa è così chiamata a causa della presenza di piccola statuetta di bronzo che rappresentava Fauno, divinità romana dei boschi e della natura.
Molto probabilmente la domus apparteneva ad una nobile famiglia romana che fece costruire lussuosi ambienti, adatti al ricevimento degli ospiti, e pavimenti caratterizzati da preziosi mosaici, tra i quali spicca quello che raffigurava la vittoria di Alessandro Magno su Dario re di Persia. Attualmente i mosaici, e molti degli oggetti rinvenuti, si trovano esposti al Museo Archeologico di Napoli per motivi di conservazione.
Il Teatro Grande e il Teatro Piccolo sono due teatri pompeiani risalenti ad un periodo compreso tra il II e il I secolo a.C. e che potevano ospitare rispettivamente 5000 e circa 1300 spettatori. I teatri sorgevano nel quartiere della città dedicato allo svago e al divertimento. Il Teatro Grande è ancora oggi un palco attivo per spettacoli di musica e teatro.
Originariamente questo era un antico quartiere cittadino che ospitava un vigneto e che prese il nome di ‘’Orto dei Fuggiaschi’’ solo dopo la sua scoperta. Qui, infatti, si possono osservare i calchi in gesso di alcuni uomini e donne pompeiani mentre cercavano di mettersi in salvo dall’eruzione del Vesuvio nel 79 a.C.. I calchi sono stati rilevati durante gli scavi avvenuti tra gli anni ’60 e ‘70 con la tecnica della colatura di gesso.
Villa dei Misteri fu costruita nel II secolo a.C. in una posizione panoramica a pochi passi dal mare e nel corso degli anni subì diversi lavori di ampliamento e ristrutturazione. In questa domus era presente un’area destinata a residenza e un’area dedicata alla lavorazione e alla trasformazione dei prodotti agricoli, dove sono stati trovati un torchio per la spremitura dell’uva, delle grandi cucine e due forni.
Il nome della villa deriva dalla Sala dei Misteri che si trova nella parte adibita a residenza, dove su tre lunghe pareti si trovava uno straordinario ciclo pittorico (megalografia) raffigurante un rito misterico, da qui il nome ‘’Villa dei Misteri’’. Considerata una delle opere pittoriche meglio conservate in questo sito, l’affresco rappresenta sulla parete centrale il Dio Dioniso insieme alla sua sposa Arianna, mentre sulle pareti laterali si trovano figure femminili come fauni, menadi e figure alate impegnate in diverse attività rituali.
Ci sono diverse modalità per visitare gli scavi di Pompei, abbiamo raccolto di seguito le più comuni: dal semplice biglietto di ingresso a pacchetti che includono audioguide, tour con guide ufficiali, e persino transfer da Napoli e Roma, per la massima comodità.
Se vi piace ascoltare la storia di Pompei durante la vostra visita, scegliete il biglietto con audioguida: pianificate il percorso come preferite mentre una voce vi spiegherà i luoghi che visiterete.
Per apprezzare al massimo la visita agli scavi di Pompei, considerate l’idea di prenotare un tour guidato: personale qualificato vi porterà alla completa scoperta di tutti gli scavi, magari in abbinamento con altre attrazioni nei dintorni di Napoli. Scegliete quello che fa per voi!
Invece, se non sapete come raggiungere gli scavi di Pompei o volete la comodità di un transfer privato, prendete un biglietto completo di ingresso, visita guidata, e transfer da Napoli o Roma.
Il Parco Archeologico di Pompei è una delle attrazioni incluse nella Campania Artecard, il pass turistico della Regione Campania che include anche ingressi ad attrazioni imperdibili come la Reggia di Caserta, i parchi di Ercolano e di Paestum, e attrazioni della città di Napoli come il Palazzo Reale o il Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Gli scavi di Pompei sono visitabili tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00 nel periodo dal 1 novembre al 31 marzo mentre dal 1 aprile al 31 ottobre l’orario di apertura è dalle 09:00 alle 19:00 con l’ultimo ingresso possibile alle 17.30. Il sito archeologico è chiuso il 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
Il Santuario della Madonna del Rosario fu fatto costruire tra il 1876 e il 1891 da Bartolo Longo ed è uno dei punti di riferimento per i fedeli legati al culto della Beata Vergine. Il complesso è stato ampliato più volte nel corso degli anni per poter accogliere il sempre maggiore flusso di fedeli che si recano in pellegrinaggio.
La Basilica si presenta con tre navate accompagnate da tre altari che si congiungono dietro l’abside, mentre la navata centrale culmina in una cupola alta 57 metri. L’8 maggio e la prima domenica di ottobre il Santuario accoglie migliaia di pellegrini da ogni parte del mondo per celebrare la Supplica alla Madonna di Pompei.
Pompei è una città che ha una vastissima offerta di alloggi soprattutto nelle zone del centro storico, degli scavi e del Santuario di Pompei. Tuttavia, come in molte altre località turistiche, la vicinanza al centro e alle principali attrazioni fa salire le tariffe.
Tenete conto che Pompei è una città che si può visitare in giornata partendo da Napoli, quindi potete anche pensare di soggiornare nella città partenopea che offre una vasta gamma di sistemazioni.
Per chi arriva in città da Napoli è possibile prendere la linea Circumvesuviana dalla Stazione Napoli Centrale e raggiungere gli scavi con un treno della tratta Napoli-Sorrento, scendendo alla fermata Pompei Scavi – Villa dei Misteri. In alternativa è possibile prendere la linea Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino e scendere alla fermata Pompei Santuario, oppure prendere il treno della linea FS Napoli-Salerno e scendere alla fermata Pompei.
Per coloro che preferiscono viaggiare in autobus, sia da Napoli che da Salerno, è possibile prendere un autobus della linea SITA che conduce fino a Pompei. In automobile, invece, suggeriamo di prendere l’Autostrada A3 Napoli-Salerno e di imboccare l’uscita Pompei ovest.
Nel 1748, dopo che casualmente ad Ercolano emersero i resti di un’antica città, Re Carlo di Borbone ordinò di dare inizio agli scavi di Pompei. L’obiettivo del Re era di scoprire resti archeologici che avrebbero dato prestigio alla famiglia reale e ne avrebbero aumentato il patrimonio artistico. Inizialmente, però, gli scavi non furono condotti in maniera sistematica e portarono alla luce monete, statue e altri piccoli reperti che spinsero il sovrano ad ordinare la sospensione del cantiere.
Con la salita al potere di Ferdinando I delle Due Sicilie, grazie soprattutto all’interesse della moglie Maria Carolina, nel periodo compreso tra il 1759 e 1799 fu utilizzato un nuovo sistema di scavo più sistematico che fece portare alla luce parte della città di Pompei. Agli inizi dell’Ottocento, per problemi di ordine politico ed economico, le attività di scavo furono sospese fino al 1806 quando ripresero grazie all’iniziativa di Giuseppe Bonaparte. Durante gli anni di dominazione francese furono scoperte la strada tra la Villa di Diomede e la Casa di Sallustio, le case del Poeta Tragico, la Casa del Fauno con il mosaico raffigurante la battaglia di Alessandro, il foro e la basilica.
Ritornata sotto il dominio dei Borbone, Pompei diventò una sorta di “museo all’aperto” per i loro ospiti illustri e i lavori di scavo rallentarono nuovamente. Con la proclamazione del Regno d’Italia la direzione degli scavi fu affidata a Giuseppe Fiorelli che diede un ordine ai lavori e fu il primo a dividere la città in insulae (agglomerati di case) e regiones (quartieri). Da allora i lavori presso gli scavi di Pompei non si sono mai fermati anche se negli ultimi anni si sono più concentrati sul restauro e sulla ristrutturazione di reperti già emersi.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.